I gatti utilizzano un vasto e complesso insieme di linguaggi del corpo e vocali per interagire fra di loro, con noi e per esprimere una grande varietà di emozioni e messaggi. Se per giungere a comprendere molto bene il comportamento dei gatti è sicuramente richiesta una preparazione specifica, ci sono comunque alcuni segnali che sono abbastanza semplici da interpretare anche senza lauree e testi specializzati.
Che siano gatti randagi o domestici, scontrosi o affettuosi, gattini cuccioli o anziani, i gatti hanno alcuni elementi di linguaggio in comune.
Andiamo a scoprire un po’ dell’alfabeto impiegato dai nostri amici a quattro zampe elencando solo alcuni dei comportamenti più noti, chiudendo quindi l’articolo con alcuni manuali divulgativi di facile comprensione per chi voglia esplorare più a fondo il comportamento dei gatti.
“Impastare” con le zampe anteriori
Si tratta di un comportamento del gatto che avrete visto e probabilmente anche “sperimentato” su di voi: il micio arriva, vi si mette in grembo e comincia a “fare la pasta” con le zampe, alle volte accade anche semplicemente su maglioni o coperte.
È il residuo di comportamento infantile che alcuni gatti (ma non tutti, per esempio dei miei tre solo uno lo fa) mantengono tutta la vita e rievoca quando, da cuccioli, stimolavano la produzione del latte dalla madre.
Farsi le unghie su divani e poltrone
Di questo ne abbiamo già parlato in più occasioni, è insieme un modo per tenere sempre affilati gli artigli, allenarsi a estrarre e ritrarre, far notare la sua presenza e lasciare un segno anche odoroso (hanno delle ghiandole sulle zampe) della loro presenza, marchiando quindi la stanza come loro territorio.
Strofinarsi contro le gambe
Questo comportamento dei gatti è un classico segnale di benvenuto ma anche di un importante momento di “socializzazione” per il felino, che recepisce i vostri odori (importante in particolare se state rientrando carichi dei diversi “aromi” della città) e mischia i suoi con i vostri.
Rotolarsi e mostrare la pancia
Segno di estrema fiducia nei vostri confronti in quanto espone uno dei suoi punti deboli rimanendo completamente alla vostra mercé.
Soffiare, drizzare il pelo e inarcare la schiena
Anche questo è comportamento facile da decifrare, accade o in situazioni di stress e paura o durante lotte e confronti e sono stratagemmi che servono a far sembrare ben più pericoloso il gatto di quanto poi sia in realtà.
Il linguaggio della coda
La coda, con i suoi vari movimenti, merita un discorso a parte in quanto è in grado di esprimere una vasta gamma di emozioni e segnali fondamentali nel linguaggio dei gatti:
Stesa, con punta che si muove
Debole segnale di nervosismo, il gatto vuole essere lasciato in pace.
Dritta, con punta “ a virgola”
Curiosità, voglia di indagare e scoprire quel che sta accadendo.
Semi distesa e gonfia
Paura per qualcosa di imprevisto.
Dritta e gonfia
Paura oppure intenzione di minacciare e preparazione alla lotta, a seconda di quali altri segnali corporei accompagnano il tutto.
Dritta, perpendicolare al corpo
Saluto, contentezza, apertura e amicizia.
Dritta, perpendicolare e vibrante
Massimo grado di fiducia e gioia, non è cosa frequentissima.
Attaccata al corpo o fra le gambe
Sottomissione nei confronti di altri gatti o verso varie minacce
Se questi brevi spunti sono riusciti a interessarvi, eccovi una lista di manuali che, per un motivo o per l’altro, fra toni molto seri oppure ben divertiti, vi saranno parecchio utili nel cercare di comprendere meglio i vostri felini e conviverci alla grande!
1001 cose da sapere e da fare con il tuo gatto
Quello che i gatti non dicono
Il linguaggio del gatto
Il gatto. Manuale d’istruzioni
Dizionario bilingue Italiano-gatto Gatto-italiano