Sia in occasione del nostro post sui Betta splendes che quando abbiamo parlato delle piante artificiali abbiamo toccato alla lontana l’allestimento di un acquario e ora vorremmo darvi alcuni semplici consigli su come progettare il vostro primo acquario tropicale di acqua dolce. Tutto questo nel caso che scegliate appunto di prepararlo voi invece di acquistare quei modelli che sono già provvisti di ogni elemento: c’è più soddisfazione nel crearlo ma anche quelli preconfezionati sono spesso di buona qualità.
Questa non deve essere assolutamente considerata una guida completa ed esaustiva: non basterebbe un libro per esaurire l’argomento “come allestire un acquario tropicale” e chi pensa di risolvere la questione con pochi consigli dati in Rete vi sta semplicemente dicendo il falso.
Ci sono però delle linee guida e accorgimenti di senso comune che potranno aiutarvi nei primi passi, dall’acquisto del materiale all’installazione della vasca fino all’arrivo dei nostri simpatici ospiti acquatici. La nostra intenzione è quella di offrirvi un canovaccio che poi espanderemo, con il passare del tempo, tramite vari post che si occuperanno delle singole parti e dei vari problemi, ecco quindi che se in questa occasione non ci soffermeremo più di tanto, per esempio, a parlarvi delle caratteristiche dei filtri o dei pesci consigliabili a un esordiente, lo faremo in futuro con una serie di interventi mirati.
L’allestimento di un acquario tropicale di acqua dolce può sembrare impresa difficile e complicata ma non lo è, basta progettare il tutto con un minimo di preparazione e dedicargli un po’ di tempo settimanale e anche chi non ha mai avuto un acquario potrà presto godere dello spettacolo che offre.
Quanto costa un acquario tropicale? Negli ultimi anni i prezzi son decisamente calati a fronte di una qualità dei materiali sempre più alta e ormai non è difficile allestire un discreto acquario per una spesa che si aggiri intorno ai 200-250 euro.
Come prima vasca è meglio scegliere un impianto di produzione industriale, di forma rettangolare, di 100 litri circa: vasche più piccole possono sembrare più facili da allestire ma non è vero, un ambiente di almeno un centinaio di litri sarà sempre più facile da mantenere.
Assicuratevi che la vasca sia in piano (eventualmente usate uno strato di isolante per pareggiare) e che non sia esposta direttamente alla luce solare, dato che potrebbe permettere la formazione di alghe: gli acquari hanno la loro fonte di luce ed è sufficiente quella.
Assicuratevi che la vasca poggi su un supporto stabile e forte perché dovrà reggere pesi di una certa importanza.
E siate anche sicuri della posizione che scegliete: un acquario da 100 litri, pieno, non è facile da spostare.
Molto importante è l’impianto di illuminazione, che dovrebbe seguire cicli più o meno naturali di accensione e spegnimento e fornire quindi intorno alle 10-12 ore di illuminazione giornaliere.
Ci sono vari tipi di lampade che cambiano anche a seconda se l’acquario è coperto o scoperto, altri fattori di cui dobbiamo tenere conto sono le esigenze delle varie piante e dei pesci, indicativamente la scelta migliore è la lampada fluorescente, con i vecchi tubi T8 e i nuovi T5 che sono molto diffusi, così come le power compact, che sono in sostanza tubi T5 ripiegati per risparmiare spazio.
Gli acquari tropicali di acqua dolce necessitano solitamente di una temperatura compresa fra i 24 e i 26 gradi, ma anche in questo caso molto dipende dalle esigenze dei pesci scelti, dovrete quindi informarvi prima.
Esistono in commercio nei negozi per animali e shop online diversi modelli di termoscaldatori, sia a tubo sia a serpentina da porre sotto la sabbia. Molti hanno un timer e il termostato ma quest’ultimo è bene comprarlo separato e posizionarlo in un punto molto distante rispetto al termoriscaldatore, per rendersi meglio conto della reale temperatura di tutta la vasca.
Il filtro è elemento chiave, assolutamente indispensabile a ogni acquario e ne esistono di modelli diversi sia per quanto riguarda la collocazione che la capacità filtrante.
Ci sono filtri interni e filtri esterni e tutti cambiano di dimensioni seguendo la capienza della vasca.
Oltre a bloccare i detriti ben visibili, i filtri riescono, tramite l’azione di batteri che si insediano su determinati supporti (anche questi di vario tipo) a trasformare i rifiuti in nitrati, azione di grande beneficio per l’intero ecosistema dell’acquario.
Ci occuperemo ovviamente del filtro in un post dedicato, sceglietene comunque uno di potenza adatta al vostro acquario e sappiate che avrà bisogno di occasionale pulitura e manutenzione, seguendo le istruzioni contenute nella confezione.
Questi sono gli accessori base utili a ogni acquario, vi sono poi ovviamente molti altri strumenti che è comunque bene avere, dal retino al sifone, senza dimenticare il tergivetro, di solito a magnete.
I passi per allestire un acquario come si deve vi richiederanno circa due settimane di attesa prima di poter far entrare i pesci.
Dopo aver sistemato il filtro, procedete a disporre eventuali rocce secondo il vostro gusto estetico, serve poi uno strato di fondo fertile nel caso vogliate tenere delle piante vere, e quindi uno strato di ghiaia non calcarea, che prima dovrete lavare molto bene. Troverete con facilità questi articoli in ogni negozio di acquari, non è necessario che la ghiaia abbia uno spessore esagerato, bastano pochi centimetri e la norma prevede che digradi dal retro verso il fronte e possibilmente da un lato all’altro.
Nel caso vogliate inserire alcuni pezzi di legno, ricordatevi di farli bollire prima.
A questo punto bisogna mettere l’acqua, cercate di versarla senza far rimestare la ghiaia con lo strato fertile, un ottimo metodo è quello di versarla dentro un contenitore posto sul fondo.
Disponete quindi legni, sassi e piante scelte: è utile tagliare un po’ le cime delle radici, ma su questo torneremo in un post che si occupa delle piante.
Una volta riempita la vasca con l’acqua, il vostro allestimento di acquario tropicale è quasi terminato: azionate luci, filtro e termoriscaldatore e immettete, se necessario, decloratori e dei catalitici per lo sviluppo dei batteri, anche in questo caso torneremo sull’argomento, ma il vostro negoziante saprà consigliarvi sulla scelta.
A questo punto il vostro acquario è pronto e dovete solo fargli fare quello che viene chiamato “ciclo a vuoto”, ovvero un periodo di circa due settimane durante le quali le piante potranno sviluppare un minimo di radici nuove e i batteri presenti nei filtri e nell’acqua cominciare a fare il loro lavoro. Potrete monitorare le condizioni dell’acqua (pH, temperatura, ammoniaca, nitriti) con dei semplici kit e, al termine del ciclo, far entrare finalmente i nuovi ospiti.
Anche in questo caso la scelta è ben ampia e influenza l’allestimento dell’acquario stesso, per chi è alle prime armi sono consigliabili razze abbastanza “facili” e resistenti quali Tetra, Molly, Platy o Guppy ma, come fatto per il Betta splendens, in futuro vi offriremo diverse schede per permettervi di scegliere i pesci preferiti.