Colorato e combattente
Il Betta splendens, oltre a essere uno dei pesci più belli e affascinanti, è particolarmente indicato a chi voglia allestire il suo primo acquario e sia in cerca di esemplari e ambienti che non richiedano cure particolari, così da imparare le basi di questo stupendo hobby.
Vostro figlio ha cominciato ad appassionarsi ai pesci rossi e ora vorrebbe tenere un piccolo acquario?
Occhieggiate da sempre gli acquari degli amici ma avete paura che si tratti di un passatempo troppo impegnativo per voi?
Desiderate rilassarvi sul divano occhieggiando alcuni pesci dai colori molto vividi che si aggirano fra piante e rocce?
Il Betta splendens è il pesce che fa per voi, andiamo a scoprire i perché…
Dalle risaie thailandesi alle nostre case
No, non si tratta di un qualche raro tipo di riso orientale pronto a sbarcare sulla vostra tavola: il Betta splendes è un pesce d’acqua dolce originario del bacino del fiume Mekong e in natura si trova quindi principalmente fra Laos, Thailandia e Cambogia, anche se nel corso dell’ultimo secolo è stato introdotto anche in altri ambienti.
Vive in acque stagnanti con correnti scarse o nulle e basso livello di ossigeno: stagni, acquitrini e risaie. Si tratta di ambienti dalle condizioni difficili: l’acqua, che normalmente non è comunque mai molto profonda, può scomparire per intere stagioni e con essa parte del cibo, il Betta è quindi abituato a reggere al meglio le condizioni più dure e riesce a farlo grazie al suo “labirinto”.
Il Betta splendens, conosciuto anche come pesce siamese combattente, appartiene infatti alla famiglia degli Osfronemidi, detti anche Labirintidi proprio per via del labirinto, un organo che permette loro di respirare l’aria.
Ecco quindi che durante i periodi di particolare siccità, in attesa dell’arrivo dei monsoni, il Betta può resistere anche nel fango o semplicemente avvolto in alcune foglie umide.
I Betta variano di dimensioni fra i maschi, che possono raggiungere anche gli otto centimetri, e le femmine, che non oltrepassano i cinque e possiede tre pinne impari e due pari, ben più sviluppate nel maschio anche se, a seconda degli incroci e mutazioni, tale differenza è più o meno spiccata.
In origine il colore dominante era il blu-verde con riflessi metallizzati, testa più scura e pinne rosse nel maschio e toni meno appariscenti (tendenti al bruno) nella femmina, ma dopo decine di anni di incroci e mutazioni, con varietà ben definite e classificate a seconda dei colori e della forma delle pinne, esistono ormai tantissimi tipi di Betta ben diversi fra loro.
Questa la sua classificazione scientifica:
Classe: Actinopterygii
Sottoclasse: Neopterygii
Ordine: Anabantoidei
Famiglia: Osphronemidae
Genere: Betta
Specie: B. splendens
Preparare la casa al Betta
Il fatto che questo pesce possa resistere a condizioni estreme ha purtroppo spinto molte persone a trattarlo nei peggiori modi possibili, relegandolo spesso in ambienti ristretti che ne provocano il deperimento e la morte.
Per nostra fortuna il Betta non ha esigenze particolari ed è quindi un pesce ideale per chi voglia cominciare a curare un piccolo ambiente di acqua dolce.
Per un Betta basterà quindi una vasca di circa trenta litri, volume che dovrà essere raddoppiato nel caso siano presenti più esemplari.
L’acqua da utilizzare dovrà avere un pH leggermente acido (intorno al 6.8) ed essere tenera (dovrete quindi trattare l’acqua di rubinetto con acqua di osmosi e gli acidificanti disponibili nei negozi specializzati), sul fondo sono consigliabili ghiaino e torba, senza tante rocce o pezzi di legno.
Nella scelta della vegetazione (che deve essere abbondante) bisogna tenere conto dell’habitat naturale e quindi combinare piante basse (quali per esempio le Cryptocoryne e varie altre) a specie che stiano in superficie, in questo caso è una ottima scelta la Riccia fluitans, questo per dare maggiore sicurezza a un pesce che ha l’abitudine di affiorare in superficie.
Il Betta è anche un ottimo saltatore, è quindi preferibile un acquario coperto.
Il nostro pesce combattente preferisce temperature che non scendano sotto i 22 gradi ma l’ideale sarebbe tenere l’acqua intorno ai 25 tramite termostato.
Su scelta delle piante e riproduzione o allevamento di questo pesce torneremo comunque con un post dedicato.
La questione diventa un po’ più complicata quando si tratta di decidere gli eventuali compagni per il Betta, che ha l’appellativo di pesce combattente non certo a caso: è molto territoriale e aggressivo, al punto che ancora oggi nel Sud-Est asiatico vengono organizzati combattimenti illegali fra Betta, meglio quindi evitare altre specie con carattere simile al suo, quindi niente Cardinali, Ciclidi, Neon e tipologie simili e anche i Guppy che finirebbero morsicati dal guerriero.
È bene anche evitare di tenere due maschi di Betta in una vasca piccola, mentre le femmine possono coesistere fra loro ma devono stare separate dai maschi.
Fra i pesci adatti alla convivenza con il Betta ci sono alcuni Anabantidi e Pecilidi, in caso di vostri gusti e scelte particolari cercate sempre di informarvi con il negoziante prima dell’acquisto.
Non serve un filtro di grandi capacità, vuoi perché il Betta splendens non ha bisogno di molta ossigenazione vuoi perché non ama le turbolenze.
Per l’alimentazione, infine, vanno bene molti degli alimenti secchi (granulati, a scaglie, liofilizzati) disponibili sul mercato per pesci insettivori, ma bisogna integrare tale dieta con occasionali somministrazioni di verdura quali spinaci e piselli: se con il tempo vi appassionerete agli acquari e pesci di sicuro comincerete anche a informarvi meglio su scelte di cibo diverse quali insetti, larve e vermi vivi o alcune ghiottonerie congelate.
Ultimo dettaglio: non dimenticate di dare, di tanto in tanto, un po’ d’aglio al vostro Betta, è un alimento che gli irrobustisce il sistema immunitario e lo difende da parassiti e funghi.