Quando parliamo di leishmaniosi del cane stiamo facendo riferimento a una malattia infettiva particolarmente pericolosa a carattere parassitario, che può manifestarsi con una varietà molto ampia di sintomi clinici. Essi potranno risultare più o meno gravi, a seconda del livello di contagio e degenerazione della malattia. Ma come si trasmette? Tramite la puntura di un insetto ematofago – il pappatacio – che è molto piccolo e simile a una zanzara (il suo volo è però silenzioso e sul suo corpo si distingue una peluria gialla). A causare la malattia è il parassita Leishmania Infantum, appartenente alla famiglia dei protozoi: il pappatacio, insomma, fa solo e unicamente da vettore. La trasmissione avviene attraverso la puntura di un flebotomo, il quale a sua volta abbia già punto un animale infetto.
L’habitat naturale del pappatacio è rappresentato dai climi caldi, ecco perché in molte zone d’Europa è ampiamente diffuso. Per quanto riguarda in particolare l’Italia sarà corretto affermare come le zone considerate endemiche siano le isole, il versante Tirrenico e la costa del Centro-Sud (stiamo parlando di insetti la cui attività è di tipo stagionale) anche se purtroppo bisogna registrare un’espansione della malattia anche verso altre zone (in particolare Nord Italia).
Quali sono i sintomi tipici della leishmaniosi canina
Vediamo adesso quali sono i sintomi della leishmaniosi, in modo da intervenire per tempo per ripristinare la salute del proprio fedele compagno a quattro zampe. Prima di proseguire sarà corretto affermare come una cura per questa malattia esista, anche se lunga ed estremamente impegnativa. Però, purtroppo, la certezza di una completa guarigione dell’animale non c’è: intervenire con i giusti farmaci consentirà comunque a Fido di vivere una vita normale per tutto il tempo che gli resta, esattamente come gli altri suoi simili. Il successo della terapia, è ovvio, dipende dalla tempestività delle cure stesse.
Ci sono alcune manifestazioni cliniche tipiche, che fanno scattare l’allarme e possono essere foriere di cattive notizie. Il riferimento è in particolare a certe lesioni cutanee come ad esempio alopecia e dermatiti ma anche unghie che si ispessiscono e diventano deformi. I linfonodi possono ingrossarsi e si presentano duri al tatto e mobili. A prescindere da un calo dell’appetito, può verificarsi una perdita importante di peso dell’animale che presenta in genere anche lesioni oculari in relazione a cornea e congiuntiva o palpebre. Febbre e insolita letargia rappresentano ulteriori sintomi tipici della leishmaniosi, che dovrebbero far correre subito dal veterinario di fiducia. E questo per quanto riguarda la forma tipica, in relazione alla quale il quadro sintomatologico è generalmente complesso.
In certi casi può accadere che la leishmaniosi canina si presenti in forma del tutto asintomatica: inutile dire che una simile situazione finisce per complicare e ostacolare il momento della diagnosi. Esiste anche una forma acuta, comunque più rara, che porta febbre alta e forte calo dell’appetito: l’animale è evidentemente sofferente di un malessere generalizzato (casi simili si accompagnano il più delle volte a prognosi estremamente negative). La più frequente causa di decesso degli animali colpiti da leishmaniosi è l’insufficienza renale cronica, poiché si innesca un processo infiammatorio dei reni che ne riduce la capacità filtrante. Infine, per quanto riguarda il periodo di incubazione della malattia, questo varia in un range temporale di alcuni mesi o anche anni.